frei denken. 04/2009.pdf

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(file: @@FD-042009-def.pdf@@)94. Jahrgang I Nr. 4 I April 2009 Der Zentralrat der Ex-Muslime Schweiz nimmt seine Arbeit auf Am Freitag, 13. März 2009, hat sich der Zentralrat der Ex-Muslime, ZdE Schweiz, der Presse vorgestellt. Etwa ein Dutzend der Mitglieder waren anwesend. Neben Präsident Mehtimezhad Ebadullah haben zwei junge Frauen über die Situation in ihrem Herkunftsland und über ihre Motivation gesprochen, sich hier in der freien Schweiz gegen die Vereinnahmung durch religiöse Organisationen zu wehren und auf die Gefahr des politischen Islams hinzuweisen. Unterstützung erhielten diese mutigen Menschen von Mina Ahadi, der internationalen Sprecherin der Zentralräte der Ex-Muslime und von Michael Schmidt-Salomon, der auf die Veränderungen in der Diskussion in Deutschland hinwies, die seit der Gründung des deutschen Zentralrates der Ex-Muslime vor einem Jahr deutlich spürbar sind. FVS-Co-Präsident Stefan Mauerhofer hat vor der Presse folgende Erklärung abgegeben: «Die Freidenker-Vereinigung der Schweiz ist erfreut, dass sich auch in der Schweiz eine Organisation für Ex-Muslime nach dem deutschen Vorbild gebildet hat. Unsere Mitarbeit bestand hauptsächlich in der organisatorischen und logistischen Unterstützung. Wir sind einverstanden mit den Aussagen und Zielen des Zentralrats der Ex-Muslime, welche unseren Zielen und Anliegen sehr ähnlich sind. Ich bedanke mich hier recht herzlich für die gute Zusammenarbeit mit Arash, Mina Ahadi und Michael SchmidtSalomon. Diese zeigt auch, wie eine internationale Zusammenarbeit von säkularen humanistischen Verbänden erfolgreich sein kann. Auch die Freidenker-Vereinigung der Schweiz warnt vor den Gefahren eines politischen Islamismus in der Schweiz, welcher die Freiheiten unserer humanistischen und säkularen Grundordnung ausnutzt, um auch hier gegen Freiheit und Demokratie zu kämpfen. Wir fordern von der Politik konkrete Massnahmen gegen totalitäre Indoktrination in islamischen Institutionen und Verbänden. Geldgeber und Beziehungen müssen vom Staat überwacht und kontrolliert werden. Verletzungen von Menschenrechten müssen konsequent verfolgt und bestraft werden. Die Gefahr für unsere Gesellschaft ist konkret und real. Dies sage ich nicht nur als Co-Präsident der Freidenker, sondern auch als Schweizer, der seit acht Jahren mit einer gläubigen Muslimin verheiratet ist. Auch die FVS kritisiert, dass Migrantinnen und Migranten aus sogenannt ‹islamischen Ländern› pauschal als muslimische Gläubige wahrgenommen werden. Diese Menschen sind in erster Linie Menschen und deshalb muss Integration nicht durch Religion sondern durch Vermittlung von Sprache und von Wissen über unseren Rechtsstaat erfolgen, nur so kann die Bildung von Parallelgesellschaften wirksam verhindert werden. Die Freidenker-Vereinigung der Schweiz findet die Diskussion, welche die Minarett-Initiative ausgelöst hat, wichtig, obwohl wir die Initiative selbst ablehnen. Sie ist nur eines der in Schweiz brennenden Themen, bei denen sich die Ex-Muslime einbringen können und müssen, damit die unheilvolle Verquickung der Integrationsfrage mit der Religionsfrage aufgebrochen werden kann, welche heute die Diskussion dominiert. In diesem Sinne wünsche ich dem Zentralrat der ExMuslime alles Gute und viel Erfolg für die Zukunft.» > Pagina 2 «Nuno Álvares Pereira – che santo è mai questo?» Guido Bernasconi > Seite 3 Buskampagne in der Schweiz FVS unterstützt die Ethik-Initiative im Kanton Graubünden > Seite 4 «Afrika braucht Gott: nicht säkulare sondern missionarische Entwicklungsprojekte sind erfolgreich auf einem Kontinent, wo die geistige Passivität das grösste Entwicklungshindernis darstellt.» Matthew Parris, Atheist > Seite 5 «Apostasie muss als Asylgrund anerkannt werden!» Reta Caspar > Seite 7 C'est la vie – dem Rätsel «Leben» auf der Spur 2 libero pensiero. 4/2009 Che santo è mai questo? Il 26 aprile 2009 cinque ulteriori personaggi saranno inclusi nella «Comunione dei Santi», quattro italiani e un portoghese. Merita qualche attenzione la scelta di quest’ultimo, considerato che non sono molti i nativi lusitani elevati finora alla gloria degli altari: cinque in tutto contando anche sant’Antonio (che vale per due, essendo rivendicato come patrono a Lisboa ove nacque e a Padova ove morì). Stavolta la scelta è caduta su Nuno Álvares Pereira (1360-1431) che spicca nella storia del Portogallo come uno degli eroi nazionali di più venerata memoria. Comandante in capo delle truppe portoghesi, ebbe un ruolo determinante nella guerra di successione terminata con l’intronizzazione di un suo protetto, Dom João I, e la sconfitta dei castigliani che avevano tentato di reincorporare il regno del Portogallo in quello di Castiglia. A soli venticinque anni, il «Condestável» aveva sbaragliato i nemici invasori nella gloriosa battaglia d’Aljubarrota, legittimando con le armi l’avvicendamento dinastico e garantendo l’ascesa al trono di un portoghese puro sangue. Carico di titoli nobiliari, Nuno Álvares Pereira, era padrone delle terre di mezzo Portogallo. A dare una patina di santità alla marziale figura contribuì perciò la sua scelta di prendere i voti e di rinunciare alla cospicua fortuna a favore della figlia, nel frattempo accasata con uno dei figli del sovrano. Nel suo ritiro monastico, ben evidenti sotto il saio carmelitano, egli continuò a indossare gli indumenti dell’uomo d’arme. Tanto che il popolino già lo acclamava «bem-aventurado», vedendo in lui una sorta di san Giorgio alla portoghese. l’eroe Nuno Álvares Pereira. Coincidenza curiosa, il papa di allora era Benedetto XV: lo stesso che nel 1920 ebbe la bella pensata di canonizzare un’altra figura guerriera, Jeanne d’Arc, la «pulcelle d’Orléans» al solo scopo di solleticare l’orgoglio nazionale dei francesi. Ci son voluti più di novant’anni perché la beatitudine del Condestável fosse matura per il passaggio alla santità. Il fatto è che, per essere degno di tal grado celeste, occorre aver subito il martirio (e qui non era il caso) o essere stato intercessore di almeno un miracolo. Orbene, con tutta la buona volontà, non si era trovato prodigio alcuno, finchè non s’è scoperta una miracolata nella persona di tal Guilhermina de Jesus. La donna in questione, dopo aver invocato il nome del beato Condestável, era guarita miracolosamente da una lesione che si era procurata all’occhio sinistro per uno schizzo d’olio bollente, mentre stava friggendo del pesce. Tutta questa vicenda appare, se è consentito un ossimoro, penosamente ridicola: al limite del grottesco. La storia della Chiesa è, per altro, ricca di episodi del genere. Quel che stupisce è che l’istituzione clericale perseveri nell’accreditare interventi taumaturgici e pratiche mistico-magiche di sapore medievale. C’è gusto per tutto… mostrare il suo disgusto, ha perciò rinunciato alla visita pastorale prevista per il novantesimo anniversario delle supposte apparizioni mariane a Fátima. La mancata venuta del pontefice non ha spinto i portoghesi a coprirsi il capo con la cenere dei penitenti: i più sono rimasti indifferenti. E questo è parso un segnale preoccupante, in un momento in cui i detentori del potere politico appaiono reticenti ad accogliere le caramellose profferte di collaborazione istituzionale tra Stato e Chiesa, avanzate insistentemente dalla Conferenza episcopale portoghese. Reazioni miste Per non farsi tagliar fuori, da uno Stato che, seppur con qualche sbavatura, si mantiene formalmente laico, i clericali hanno ritenuto di dover cambiare tono, passando dalle esibizioni di stizza alle adulazioni dolciastre. Per questo, la canonizzazione del Santo Condestável, eroe nazionale per eccellenza, appare puramente strumentale, in quanto si configura come un tentativo adescare i portoghesi lusingandone la sensibilità patriottica: una classica operazione di «captatio benevolentiae». Il Portogallo politico ha accolto l’iniziativa del papa con attitudine differenziata: a destra si è espressa entusiastica allegria, nel centro-destra i bigotti hanno mostrato contenuta soddisfazione mentre i laici tiepidi del centro-sinistra non hanno osato esternare apertamente il loro imbarazzo per lo sgradito regalo papale. Solo la sinistra (comunisti, verdi e «bloco de esquerda») ha preso decisamente le distanze. Ci si può chiedere come mai i laici, che pure sono una componente importante nei due raggruppamenti di centro-destra e di centro-sinistra, siano stati restii a manifestarsi come tali. La spiegazione risiede nel fatto che il 2009 è un anno denso d’appuntamenti elettorali (parlamento europeo, parlamento nazionale, poteri locali): la cautela è d’obbligo quando si pescano i voti nella fluttuante maggioranza silenziosa. E il laicismo repubblicano? Va a farsi … benedire. Guido Bernasconi N.B. Il leader della destra clericale Paulo Portas (dichiaratamente filomonarchico nonché supporter dell’Opus Dei) ha voluto farsi interprete dell’allegria dei concittadini cattolici e sull’onda del pio entusiasmo ha invitato il parlamento a esprimere un «voto di congratulazione» per la canonizzazione di Nuno Álvares Pereira. Curiosamente, a gran maggioranza, i deputati (con la sola eccezione dei rappresentanti dell’estrema sinistra) hanno fatto propria questa insipida dichiarazione che solo testimonia un vacuo autocompiacimento. Ma in ogni caso, il Portas si recherà a Roma (ove era già stato in occasione della santificazione del fondatore dell’Opus Dei) per offrire al papa, come un suo personale trofeo, la risoluzione del parlamento. Chissà che Benedetto XVI non lo gratifichi con una medaglietta al merito, munita di speciale benedizione. Meglio se miracolosa: in vista della campagna elettorale. Nostalgie clericali Il prossimo 26 aprile (e la scelta della data è significativa, considerato che il 25 tanto in Italia che in Portogallo si celebra la Liberazione dal fascismo, rispettivamente dal salazarismo) si recheranno in devoto pellegrinaggio a Roma, frotte di nostalgici dell’antico clericalismo in unione con i residuati della causa monarchica. Li guiderà Dom Duarte de Bragança, nella sua qualità di discendente del santo e di pretendente (si fa per dire) al trono lusitano. Ci si chiederà, perché questa canonizzazione? Perché ora? Il fatto è che, l’anno scorso si è commemorato il centenario del regicidio (senza l’auspicata resipiscenza dell’attuale Portogallo repubblicano) e che nel 2010 si celebrerà il centenario dell’istituzione della Repubblica (in un momento in cui il Paese sta vivendo una sorta di disincanto nei confronti della democrazia), così che la Chiesa crede di poter ricuperare la perduta influenza nel mostrare la sua efficiente presenza alternativa nel sociale. Va ricordato che, nel 2007 il popolo si è pronunciato per la depenalizzazione dell’interruzione volontaria della gravidanza, in palese contrasto con le raccomandazioni della gerarchia clericale. Lo stesso anno, il papa Ratzinger, volendo Religione e patriottismo Con l’avvento al trono della Casa di Bragança nel 1560, il Condestável, ormai santificato vox populi, fu proposto dalla monarchia quale esempio di virtù civiche e patriottiche mentre, per non esser da meno, la Chiesa elevava a modello la sua nobiltà d’animo e la purezza della sua fede. L’istituzione nel 1910 di una Repubblica d’impronta decisamente laica e marcatamente anticlericale fece sì che il Vaticano, già confrontato con analoghi problemi in altre parti d’Europa, sentisse il bisogno di ravvivare il sentimento clericale nei suoi fedeli lusitani. L’orchestrato gran clamore che si fece a proposito delle presunte apparizioni della madonna a Fátima risale appunto al 1917 e, l’anno successivo, per agganciare la fede religiosa al patriottismo (accoppiata, ahinoi, troppo spesso vincente!), si scelse di arruolare ufficialmente tra i beati una figura emblematica dell’orgoglio nazionale, 4/2009 frei denken. 3 Geniess das Leben – profite de la vie – goditi la vita Mithelfen – Kosten sparen Buskampagne in der Schweiz Die Übernahme der Buskampagne in die Schweiz wird nicht gelingen. Was in England begann und auch in Spanien, Australien und Kanada möglich war, soll nach Aussage der Verantwortlichen in der Schweiz zu provokativ sein und religiöse Gefühle verletzen. Luzern, die einzige Stadt, welche die Kampagne nicht von vornherein abgelehnt hatte, wurde denn auch prompt mit der anonymen Drohung eingedeckt, dass Busse mit solcher Werbung angezündet würden. Die Kritik wendet sich auch klar gegen die schweiz- und europaweiten Bestrebungen, die Integration von MigrantInnen über die Religion aufzubauen. MigrantInnen aus sogenannt muslimischen Ländern pauschal als MuslimInnen wahrzunehmen, integrationswillige Menschen auf jene Herkunftskultur zu verweisen, die oft gerade der Grund ihrer Migration bildet, ist ein Irrtum und eine Demütigung für die Betroffenen. Das jüngste Beispiel für religiöse Aufrüstung ist die geplante Volksinitiative zur Einführung der biblischen Schöpfungsgeschichte als Alternative zur Evolution im Biologieunterricht. Unter dem Titel «Wahlfreiheit» soll SchülerInnen eine Mogelpackung präsentiert und soll ihr Unterscheidungsvermögen zerstört werden, indem Äpfel ebenso gut Birnen sein können. Religion statt Wissenschaft – das Mittelalter lässt grüssen. Adressänderungen Wir bitten Sie, Adressänderungen frühzeitig an die Sektionen oder direkt an die zentralkasse@frei-denken.ch zu melden. Der Meldeservice der Post wird ab Mai so teuer, dass wir darauf verzichten. ZV FVS Agentur C-Plakate – die Parodie Auf der Webseite der Kampagne werden derzeit Fotos von Plakaten der Agentur C gesammelt. Sie werden ergänzt durch kreative Parodien, welche die weniger netten Verse der Bibel in Erinnerung rufen. Parlamentarische Vorstösse Immerhin wurde eine breite Diskussion in den Medien, den Busbetrieben, den Verwaltungen und auch in städtischen Parlamenten initiiert, die sich um Fragen der rechtlichen Grundlagen der Ablehnung drehte. Stadt für Stadt wurde das Gespräch mit den Zuständigen gesucht und vielerorts Willkür in der Behandlung von Anfragen festgestellt. Daraufhin wurden ParlamentarierInnen kontaktiert, die das Anliegen nun in die Stadtparlamente tragen. Ergebnis einer Interpellation im St. Galler Stadtparlament war, dass auf und in städtischen Verkehrsmitteln künftig keine religiöse Werbung mehr zugelassen wird. Wenn die Kampagne schliesslich dazu führt, dass schweizweit religiöse Werbung auf öffentlichen Verkehrsmitteln ausgeschlossen ist, ist ein Beitrag zur angestrebten «religiösen Abrüstung» geleistet worden. Ziel «Religiöse Abrüstung» Der FVS geht es nämlich in erster Linie darum, die Religionen wieder mehr ins Private zurückzudrängen, weil deren Missionstätigkeit für frei denkende Menschen zunehmend zur Belästigung wird. Auch für die Freiheit der Religiösen muss gelten: sie hört dort auf, wo das Recht Andersdenkender auf Freiheit vor religiöser Belehrung beginnt – auch im öffentlichen Raum. Besonders aggressiv ist die 7-JahresKampagne der Agentur C mit dem Ziel, die Schweizer Bevölkerung auf «Gottes Wort» aufmerksam zu machen. Die blauen Plakate erscheinen zuweilen massenhaft, so etwa vor Wahlen. Die Agentur geniesst Sonderkonditionen bei der Allgemeinen Plakatgesellschaft APG. Die Kritik der FVS wendet sich aber auch gegen religiöse Gesten und religiös gefärbtes Pathos unserer StaatsvertreterInnen: Ein klares Bekenntnis zu Verfassung und Menschenrechten, zur wirklichen Basis einer demokratischen Gesellschaft, ist gefragt – nicht nur aber auch, weil dies ein wichtiges Signal an MigrantInnen ist. Wie weiter? Nach fünf Wochen sind rund 14'000 Franken gespendet worden. Das liegt zwar noch weit unter dem Ziel von Fr. 50'000.-, aber die Kampagne geht weiter. Nach Abschluss der Spendensammlung werden dereinst bunte Plakate die Menschen mit der wirklich frohen Botschaft begrüssen: «There’s probably no god. Now stop worrying and enjoy your life». Reta Caspar Kt. Graubünden: FVS unterstützt Ethik-Initiative Ziel der JUSO-Initiative ist es, den Religionsunterricht durch einen Ethikunterricht zu ersetzen. Der Gegenvorschlag der Regierung sieht vor, dass die Kirchen auf eine der beiden Religionsstunden verzichten und damit eine Stunde für einen Ethikunterricht abgeben. Im Mai wird in Graubünden abgestimmt. Die Initiative ist in der Schweiz einmalig. Sie wird kaum direkten Erfolg, aber kann eine Signalwirkung haben auch für andere Kantone. Der Zentralvorstand ist überzeugt, dass diese jungen, initiativen Leute unsere Unterstützung verdienen. Offiziell unterstützt werden sie bis jetzt nur von der SP Graubünden und den Jungfreisinnigen. Geplant ist eine attraktive, differenzierte Abstimmungskampagne. Im Zentrum steht das Kind, das sich überlegt, dass seine KameradInnen alle verschiedene Religionen haben, dass aber eines sie verbindet: sie leben in der Schweiz mit ihrer säkularen Verfassung und ihren säkularen Werten. Es wird verschiedene, Kampagnenelemente geben, darunter vieles, was sich vor allem an jüngere Leute richtet, jene die auch die Initiative gerne unterzeichnet haben. Es wäre schön, wenn die FreidenkerInnen 5'000.- bis 10'000.- Franken an die Kampagne beisteuern könnten. Wenn jede Sektion ein paar hundert Franken beschliesst, kriegen wir das zusammen und erhält die FVS als wohl einzige unterstützende Organisation einen besonderen Status. Eigene Inserate der FVS sind weniger sinnvoll, da wir zurzeit in Graubünden keine Sektion haben. Aber wer weiss, vielleicht entsteht aus dem Umkreis der Initiative künftig eine! Die Sektionen sind aufgefordert, aber auch Private können gerne spenden! Postkonto 70-216-5 Graubündner Kantonalbank, 7002 Chur Zu Gunsten: Kto CH30 0077 4000 4079 7600 0 JungsozialistInnen Graubünden Komitee Ethikunterricht 7000 Chur 4 frei denken. 4/2009 Afrika Religion und Entwicklung Im Dezember 2008 beschrieb der britische Kolumnist Matthew Parris in der Times Online (december 27 2008), wie er nach 45 Jahren nach Malawi reiste, das Land, in dem er aufgewachsen war. Dort kam er, der sich selbst als Atheist bezeichnet, zum Schluss, dass «Afrika Gott braucht». Nicht die säkulare sondern die missionarischen Entwicklungsprojekte seien erfolgreich auf einem Kontinent, wo die geistige Passivität das grösste Entwicklungshindernis darstelle. Bildung und Ausbildung allein würden nicht reichen. In Afrika verändere das Christentum die Herzen der Menschen und diese spirituelle Transformation sei gut. Es sei zwar bedauerlich, dass die «Erlösung» Teil des Paketes sei, aber es sei eine unübersehbare Tatsache, dass vor allem die christlichen Projekte in Afrika Erfolge zeigten – nur hartherzige Säkularisten könnten das bestreiten. Früher habe er auch gedacht: wenn der Glaube nötig ist, um die Missionare zur Hilfe zu motivieren, ok, aber was zählt, ist die Hilfe. Diese Sicht werde den Fakten aber nicht gerecht. Bereits als Kind sei ihm aufgefallen, dass gläubige AfrikanerInnen entspannt waren, selbstbewusst, direkt, neugierig, aufgeschlossen – etwas, was Menschen in Afrika sonst nicht ausstrahlten. Auch anlässlich seines Besuches in Malawi habe er festgestellt, dass die beeindruckendsten Mitglieder eines Entwicklungsprojektes gläubige Christen waren – privat. Während ihrer Arbeit sei ihre religiöse Überzeugung kein Thema gewesen, das Projekt sei säkular. Sonst überlasse man den Kontinent einer zerstörerischen Verbindung von Nike, Hexern, Mobiltelefonen und Macheten. Christen frohlocken Christliche Webseiten schlachten den Artikel weltweit aus: obwohl Parris deutlich macht, dass er das Christentum nicht per se gut findet und selber kein Christ ist, sondern diese Religion lediglich als das kleinere Übel betrachtet, danken die Frommen in ihren Foren ihrem Gott für diesen erleuchteten Atheisten… Kriegsherr und skrupelloser Anführer der kongolesischen Miliz «Nationalkongress für die Verteidigung des Volkes». Der frühere Psychologiestudent ist Mitglied einer Pfingstgemeinde. Er soll demnächst dem Internationalen Strafgerichtshof übergeben werden, wo ihm unzählige Morde sowie Folter, Vergewaltigungen und Verstümmelungen vorgeworfen werden. • Vor dem Hintergrund eines wachsenden Konservatismus, Fundamentalismus, aber auch gewaltsamen Fanatismus steigt auch die Gefahr von Religionskriegen im Stil des europäischen Mittelalters. Die Rolle der Religionen im Entwicklungsprozess von Gesellschaften ist zumindest höchst ambivalent. Voraussetzung für eine positive Gesamtwirkung einer Religion in Entwicklungsprozessen wäre, dass sie sich reformiert und insbesondere rechtstaatlichen Anforderungen genügt. Ist Religion das kleinere Übel? Aber ist die Religion wirklich das kleinere Übel? Die Forschung beginnt erst, sich mit dieser Frage auseinanderzusetzen. Beobachtet man die Entwicklung in Afrika, so kann man jedoch entgegen Parris' These festhalten: • Das «Post-Reformation- und Post-Luther Christentum» ist ein charismatisches Christentum. Diese Christen treten in der Regel gerade nicht mit säkularen Entwicklungsprojekten in Erscheinung, sondern mit Christus auf den Lippen. • Christliche und muslimische Gruppierungen werben schamlos mit ökonomischen Anreizen und schaffen einen Trend, über die «fremde» Religion einen alternativen Zugang zu wirtschaftlicher Absicherung zu erreichen und damit zu einer neuen Dependenz. • Die Begeisterung für charismatische Führer beflügeln auch Warlords wie zum Beispiel Laurent Nkunda: Er galt als Schützling von Ruandas Präsident Paul Kagame und wütete als brutaler Forderungen an die Religionen 1. Trennung von Staat und Religion: der Verzicht auf weltliche Macht, und die Anerkennung der Glaubens- und Gewissensfreiheit. 2. Anerkennung der Gleichstellung von Frau und Mann: solange der Benachteiligung von Frauen von Religionsgemeinschaften als von Gott gewollt tradiert und legitimiert wird, bleibt Religion eine wesentliche Quelle für die Gewalt gegen Frauen, die unbestritten die wesentlichen Entwicklungsträgerinnen sind. 3. Toleranz und Missionsverzicht: Angesichts der religiösen Konfliktpotenziale müssen Religionsgemeinschaften Instrumente der Selbstaufklärung und Toleranz entwickeln und ihre Missionstätigkeit auf ein einfaches Bekenntnis reduzieren. Reta Caspar Individualismus als Motor? Seine Beobachtung: Stammeswerte unterdrücken die Individualität, und kollektives Denken, das an dieses Stammesdenken anknüpft, nährt die Akzeptanz der Korruption. Die Furcht vor bösen Geistern, vor den Toten, vor der Natur und dem Wilden, vor der Stammeshierarchie etc. beherrsche das Denken ländlicher AfrikanerInnen und hindere sie daran, Initiativen zu ergreifen, die Dinge in die eigenen Hände zu nehmen. Ein «Post-Reformation- und Post-Luther Christentum», das eine direkte, persönliche Beziehung zwischen Gott und Individuum lehre, breche diese traditionelle afrikanische Denkweise auf. Wer wolle, dass Afrika voran komme, müsse einsehen, dass das nicht allein durch materielle Unterstützung oder Knowhow-Transfer geschehen werde, sondern indem das heutige Glaubenssystem – zu seinem Bedauern – durch ein weniger schädliches ersetzt werde. 4/2009 frei denken. 5 Ex-Muslime Asylgrund «Apostasie*» Im Iran wurden im Herbst 2008 vom Gesetzgeber «Apostasie, Ketzerei und Zauberei» unter die so genannten HaddStrafen des islamischen Rechts (Scharia) gestellt, die dem Richter im Falle der «Schuld» praktisch keinen Spielraum mehr lassen, weil sie als «Recht Gottes» als unabänderlich gilt. Nach diesem Gesetz gälte künftig für alle, die bei mindestens einem muslimischen Elternteil aufgewachsen sind und sich vom Islam abgewandt haben, uneingeschränkt die Todesstrafe. Für Bürger, die keine Muslime waren, dann zum Islam konvertiert und später diese Religion wieder verlassen haben, gälte eine dreitägige Frist mit der Möglichkeit zur Umkehr. Frauen könnten stattdessen zu einer lebenslangen Freiheitsstrafe verurteilt werden. Zur Zeit ist das Gesetz noch nicht in Kraft. Es muss noch den islamischen «Wächterrat» passieren. Dies verzögert sich möglichweise unter dem Druck der internationalen Proteste. freiheit. Dieses Recht umfasst die Freiheit, eine Religion oder eine Weltanschauung eigener Wahl zu haben oder anzunehmen, und die Freiheit, seine Religion oder Weltanschauung allein oder in Gemeinschaft mit anderen, öffentlich oder privat durch Gottesdienst, Beachtung religiöser Bräuche, Ausübung und Unterricht zu bekunden». Das Recht, eine Religion anzunehmen (einschliesslich durch Konvertierung von der ursprünglichen zu einer anderen Religion) ist absolut und kann nicht beschränkt werden. Wenn das neue Gesetz in Kraft gesetzt wird, sind ApostatInnen künftig staatlicher Repression ausgesetzt. Dies hat Auswirkungen auf ihr Asylverfahren. Religiöses Existenzminimum oder volle Meinungsäusserungsfreiheit? Streitpunkt ist in diesem Zusammenhang, ob nur das so genannte «religiöse Existenzminimum», d. h. die Glaubensbetätigung im privaten und nachbarschaftlichkommunikativen Bereich, oder ob und unter welchen Voraussetzungen beim Flüchtlingsschutz darüber hinaus auch religiöse Betätigungen in der Öffentlichkeit geschützt sein sollen. Argumentiert wird, «dass die Religionsausübung im häuslich-privaten Bereich, wie etwa der häusliche Gottesdienst, aber auch die Möglichkeit zum Reden über den eigenen Glauben und zum religiösen Bekenntnis im nachbarschaftlich-kommunikativen Bereich, ferner das Gebet und der Gottesdienst abseits der Öffentlichkeit in persönlicher Gemeinschaft mit anderen Gläubigen dort, wo man sich nach Treu und Glauben unter sich wissen darf, unter dem Gesichtspunkt der Menschenwürde wie nach internationalem Standard zu dem elementaren Bereich, zum ‹religiöses Existenzminimum›, zu seinem Leben- und Bestehenkönnen als sittliche Person gehören. Bei archaischen und von mündlicher Überlieferung geprägten Religionsformen sind die besonderen Voraussetzungen der Religionsausübung zu berücksichtigen, die nach der allgemein geübten religiösen Praxis für das religiöse Leben schlechthin unverzichtbar sind». Fluchtgrund Apostasie In der Schweiz müssen Asylsuchende glaubhaft machen können, dass sie in ihrem Herkunftsland individueller Verfolgung durch den eigenen Staat ausgesetzt sind. Nicht staatliche Verfolgung wird bisher in der Schweiz - im Gegensatz zur EU - nicht als Asylgrund anerkannt. Auch Verfolgung auf Grund des Geschlechts ist kein Asylgrund. Die Zugehörigkeit zu einer verfolgten Gruppe allein ist ebenfalls kein Asylgrund. Wer keine individuelle Verfolgung geltend machen kann, dessen Gesuch wird abgelehnt und er / sie muss die Schweiz verlassen. Wenn auf Grund kriegerischer Verhältnisse im Herkunftsland jemand nicht zurück geschickt werden kann, wird diese Person vorläufig aufgenommen, bis sich die Situation verbessert hat. Verletzung der iranischen Verfassung und internationaler Verträge Das neue Gesetz verletzt den Artikel 23 der iranischen Verfassung, wo es unter anderem heisst, dass «gegen niemand wegen seines Glaubens ermittelt werden darf und niemand belästigt oder getadelt werden darf, nur weil er einen bestimmten Glauben hat». Der Iran ist zudem Vertragsstaat des Internationalen Pakts über bürgerliche und politische Rechte und deshalb dazu verpflichtet, die in Artikel 18 des Pakts verankerte Religionsfreiheit zu respektieren. Dort steht: «Jedermann hat das Recht auf Gedanken-, Gewissens- und Religions- Lobby für Konvertiten und Bahai Für Konvertiten setzen sich in Europa Kirchen und Religionsgemeinschaften ein. Die Bahai, eine religiöse Minderheit, die im Iran seit langem verfolgt wird, ist ebenfalls aktiv. Asyl auch für Religionsfreie! Für FreidenkerInnen ist klar, dass die Religionsfreiheit hier auch einen Spezialfall der Meinungsäusserungsfreiheit darstellt. Sie muss nicht nur für Konvertiten oder religiöse Minderheiten gelten, sondern auch für die Religionsfreien. Es wird deshalb Aufgabe der Zentralräte der Ex-Muslime und der FreidenkerInnen sein, im jeweiligen Land auf die Situation der religionsfreien Menschen hinzuweisen und die Anerkennung der Verletzung der negativen Religionsfreiheit als Asylgrund einzufordern! Reta Caspar Praxisänderung in Deutschland In Deutschland werden Konvertiten seit kurzem von Landesgerichten als Flüchtlinge anerkannt. Diese Gerichte haben aufgrund der Verschlimmerung der Lage der Christen im Iran ihre bisherige, negative Rechtsprechung aufgegeben. Diese Rechtsprechung ist zu begrüssen. Wo ein Staat die Religionsfreiheit seiner BürgerInnen nicht durchsetzt, wird er zum Handlanger religiöser Machtansprüche. Flüchtlingsbegriff in der Schweiz Art. 3 Asylgesetz 1 Flüchtlinge sind Personen, die in ihrem Heimatstaat oder im Land, in dem sie zuletzt wohnten, wegen ihrer Rasse, Religion, Nationalität, Zugehörigkeit zu einer bestimmten sozialen Gruppe oder wegen ihrer politischen Anschauungen ernsthaften Nachteilen ausgesetzt sind oder begründete Furcht haben, solchen Nachteilen ausgesetzt zu werden. Als ernsthafte Nachteile gelten namentlich die Gefährdung des Leibes, des Lebens oder der Freiheit sowie Massnahmen, die einen unerträglichen psychischen Druck bewirken. Den frauenspezifischen Fluchtgründen ist Rechnung zu tragen. 2 *Apostasie aus Wikipedia, der freien Enzyklopädie Der Begriff stammt aus der christlichen Tradition. Katholische Kirche: Das kanonische Recht unterscheidet, das vollständige und freiwillige Aufgeben des christlichen Glaubens, das Niederlegen des Priesteramtes und das schuldhafte Verlassen eines Ordens. Darauf steht die Exkommunikation. Islam: Nach der Scharia wird Apostasie vom Islam mit dem Tode bestraft. Judentum: Generell gilt auch ein Jude, der sich zu einer anderen Religion bekennt, immer noch als Jude. Unter Strenggläubigen jedoch kann es vorkommen, dass für den Apostaten das Totengebet gesprochen wird, da er als verloren gilt. 6 frei denken. 4/2009 Aus den Sektionen Zürich An der Generalversammlung vom 14. März 2009 war in Zürich Aufbruchstimmung spürbar: Hans Rutishauser, seit mehreren Jahren Präsident a. i., konnte den Stab in jüngere Hände übergeben. Zum neuen Präsidenten ist Andreas Kyriacou, Berater für Wissensmanagement / Neuropsychologe, gewählt worden, Kassier bleibt Hans Rutishauser, Andreas Kyriacou Ansprechperson für Ritualbegleitung ist neu Ralph Halter, und für den Familiendienst sind Margrit Dobler und Alice Bachmann verantwortlich. Vier weitere Mitglieder ergänzen den neuen Vorstand. Evolution Schützt Religion vor Viren? In Regionen mit vielen Infektionskrankheiten ist die Vielfalt praktizierter Religionen grösser. Das sagen die beiden US-Forscher Corey Fincher und Randy Thornhill nach der Analyse mehrerer hundert Regionen rund um den Globus, in der sie die Zahl der religiösen Gruppierungen mit dem Auftreten von Infektionskrankheiten in Beziehung setzten. Ausgangspunkt der Arbeit war die Frage, warum es in Ländern wie der Elfenbeinküste 76 religiöse Gruppierungen gibt, in Norwegen aber nur 13. Brasilien hat sogar 159 verschiedene Religionen, im Gegensatz zu dem flächenmässig grösseren Kanada mit lediglich 15. Auf der Suche nach einem Muster nahmen die Wissenschaftler eine Abschätzung der Bedrohung durch Infektionskrankheiten in 339 traditionell lebenden Gesellschaften der Erde vor. In die Berechnung flossen Grössen wie die Durchschnittstemperatur, die Niederschlagsmenge, die geographische Breite und Werte aus medizinischen Datenbanken ein, in denen Häufigkeit und Verbreitung von Erregern und Parasiten aufgelistet waren. Fincher und Thornhill stellten die Hypothese auf, dass die Menschen an Orten und in Zeiten in denen Krankheiten virulent sind, dazu neigen den Kontakt mit anderen Menschengruppen zu meiden um das Ansteckungsrisiko zu verkleinern. Verhaltensmuster, welche die Exklusivität der eigenen Gruppe betonen seien deshalb in solchen Regionen und Zeiten besonders erfolgreich. Die statistischen Daten zeigen tatsächlich eine Korrelation. Damit wurde noch keine Ursache – Wirkung bewiesen. Aber es leuchtet ein, dass eine Gruppe, die sich von anderen fern hält, weniger Gefahr läuft, deren Krankheiten ausgesetzt zu werden. Fincher und Thornhill vermuten nun sogar, dass damit auch die Xenophobie generell verstanden werden könnte: „der Fremde ist schmutzig«, weil er unbekannte Krankheiten mitbringt. Religion wäre zwar nicht das einzige Phänomen, das die Menschen daran hindert, mit anderen in Kontakt zu kommen, auch die Sprache bildet eine solche Barriere. Aber die Religion könnte mit ihren Tabus und Strafandrohungen in der Evolution der Menschheit ein besonders erfolgreiches Mittel sein, eine Gruppe abzuschotten und damit vor Krankheiten zu bewahren. The Economist 31. Juli 2008 Winterthur An der Generalversammlung vom 28. Februar 2009 war der gesamte Vorstand neu zu besetzen. Der bisherige Vorstand war mit der Tätigkeit des Zentralvorstandes nicht einverstanden gewesen und deshalb in globo zurück getreten. Gleichzeitig gab es 20 Austritte aus der Sektion. Zum neuen Präsident ist der MarketingberaKurt Schmid ter Kurt Schmid gewählt worden, neuer Kassier ist Peter Berger und neue Sekretärin Jeanette Eichmüller. St. Gallen / Ostschweiz Die Sektion St. Gallen hat an der Generalversammlung vom 28. Februar 209 den neuen Vorstand gewählt. Neue Ansprechperson der Sektion ist Maurus Candrian, Ingenieur aus St. Gallen. Weiterhin im Vorstand sind Kassier Werner Heierle und Susanne Breitler. Die Sektion wird sich in Zukunft «Freidenker Ostschweiz» nennen und auch die Nachbarkantone abdecken. Sektionsstatuten werden vorbereitet. Maurus Candrian Die Sektion hat an der Generalversammlung vom 21. März 2009 Sektionsstatuten verabschiedet und den Sektionsnamen erweitert: sie nennt sich neu «FreidenkerInnen Region Bern». Mit Christian Schneider konnte der Vorstand verstärkt werden. Der Vorstand lädt zum gemeinsamen Nachdenken ein und zur Strategieentwicklung an der FreidenkerInnen-Retraite am Samstag, 25. April 2009, 13:30 bis 17:00 im Freidenkerhaus. Alle Interessierten sind willkommen. Region Bern Büchertisch Primaten und Philosophen: Die Evolution der Moral Sind wir zum Egoismus verdammt? Oder gehört auch die Moral zu unserer Natur? Der Verhaltensforscher Frans de Waal präsentiert überraschende Antworten auf philosophische Fragen. Forschungen mit Affen haben seine Vermutung bestätigt, dass moralisches Verhalten evolutionäre Vorteile sichert, die für Tiere genauso bedeutsam sind wie für Menschen. Er widerlegt damit die Vorstellung, Menschen seien schon auf genetischer Ebene als egoistische Wesen konzipiert. Der Band stellt de Waals Theorien vor und dokumentiert die daran anschliessende Diskussion. Frans de Waal Primaten und Philosophen Wie die Evolution die Moral hervorbrachte. Verlag Hanser 2008 Fr. 38.90 ISBN: 3446230831 Nordwestschweiz Die Sektion hat an der Generalversammlung vom 21. März 2009 ihre Sektionsstatuten verabschiedet und einen neuen Vorstand gewählt. Neuer Präsident ist der bisherige Kassier Hans Mohler. Vizepräsidentin bleibt Babsi Bisig. Neue Kassierin a.i. ist die neue Vereinssekretärin Ursula Mumenthaler, weiterhin im Vorstand aktiv bleibt Fritz Rettenmund. Hans Mohler Basel Union Die Sektion hat an der Generalversammlung vom 20. März 2009 ihre Sektionsstatuten verabschiedet. Der Vorstand wurde für ein weiteres Jahr bestätigt. 4/2009 frei denken. 7 Kulturtipp: Ausstellung in Bern C'est la vie: Dem Rätsel «Leben» auf der Spur Die Erforschung des Lebens gehört zum Faszinierendsten, was die Naturwissenschaften zu bieten haben. Anhand von über 1’000 Exponaten, interaktiven Stationen und Themenwelten erzählt die Ausstellung im Naturhistorischen Museum der Burgergemeinde Bern, wie Leben entsteht und vergeht, vom konfliktreichen Tanz der Geschlechter und von der wundersamen Welt im Kopf – von jenen Kernfragen des Lebens, die uns von der Wiege bis zur Bahre beschäftigen, aufwühlen und beglücken. Im Exploratorium lautet das Motto «Selber forschen». Hier können die Besucher beobachten, wie Leben entsteht und vergeht. Sie testen die eigenen Sinne oder erforschen in Höhlen kriechend die «Unterwelt». Aspekte des Lebens unmittelbar erleben, fühlen, riechen, atmen und schmecken. Neue Dauerausstellung im Naturhistorischen Museum Bern FVS-Agenda Zentralvorstand DV 2009 Sa. 4. April, 6. Juni 2009 im Freidenkerhaus Bern So. 17. Mai 2009 in Olten NEU Donnerstag, 16. April 19:00 Info-Treff für Mitglieder und Interessierte Rest. Aarauerstube, Bahnhofstr. 78 Aarau Grosser Vorstand 2009 Sa. 21. November in Olten Basel – NWS Letzter Do. im Monat Donnerstag-Hock 15:00 Auch an der diesjährigen Delegiertenversammlung sind Gäste willkommen. DV 2009 Rest. "Park", Flughafenstr. 31 Basel – Union Jeden 1., 2. und 3. Freitag Einführung ins freie Denken anhand des Buches "Humanismus eine Philosophie für unsere Zeit" von Joachim Kahl Rest."Urbanstube", Petergasse 1 Sonntag, 17. Mai 2009 Restaurant Aarhof, Olten Wer am Mittagessen teilnehmen möchte, wird gebeten, sich bis Ende April bei der Geschäftsstelle anzumelden. Jeden letzten Freitag ab 19:00 Freie Zusammenkunft Rest. "Spillmann", Eisengasse 1 Philosophieren Chur: Café Philo Zentrum Brandis 12 (Brandisstr. 12; Nähe Bf. Chur, beim Naturmuseum) Samstage: 4.4. und 9.5. 2009 16:00 - 18:00 Moderation: Detlef Staude www.philocom.ch Infos: 081 353 35 22 14:00 Öffentlicher Vortrag Immunologe, Bern, Beirat der Giordano Bruno Stiftung Bern Prof. Dr. Beda Stadler Montag, 13. April 15:00 Seniorentreff im Freidenkerhaus, Weissensteinstr. 49B «Gentechnologie – ein Eingriff in die Evolution?» Dienstag, 14. April Freidenker-Treff Restaurant "National" 19:00 Aus- und Weiterbildung Weltliche Rituale Samstag, 7. November 2009, 9:30 -16:00 Uhr, in Olten Menschen in besonderen Lebenssituationen begleiten ist eine schöne Aufgabe. In allen Sektionen werden neue RitualbegleiterInnen gesucht . Samstag, 25. April 13.30 Retraite im Freidenkerhaus, Weissensteinstr. 49B Solothurn: Café Philo Taverna Amphorea, am Stalden 31, Solothurn Sonntag, 26. April 2009 11:00-13:00 Carola Meier-Seethaler, Bern: «Die Brücke zwischen Gläubigen und so genannt Nichtgläubigen» Infos: 032 623 67 63 NEU Kursleitung: Reta Caspar Ritualbegleiterin seit 2001 Donnerstag, 16. April 19:00 Info-Treff für Mitglieder und Interessierte Rest. "Winkelgass", Winkelgasse 4 Brig Detaillierte Kursausschreibung, Anmeldung und Auskünfte: Geschäftsstelle FVS, 031 371 65 67 (zeitweise Beantworter) auf www.frei-denken.ch unter "Veranstaltungen" oder anfordern via info@frei-denken.ch Ab 8 Teilnehmenden findet der Kurs statt. NEU Freitag, 24. April 19:00 Info-Treff für Mitglieder und Interessierte Rest. "Tres Amigos", Bahnhofplatz 5 Chur Schaffhausen Café CoopCity Jeden Samstag 10-11:00 Freidenkerstamm St. Gallen Mittwoch, 1. April Freidenkerstamm 10:00 Rest. "Dufour", St. Gallen Winterthur Sobald Ergebnisse der Mitgliederbefragung vorliegen, werden neue Anlässe angeboten. Zentralschweiz Freitag, 3. April 19:30 Stammtisch für Mitglieder und Interessierte Zu Gast: Jürg L. Caspar (ehem. FVS-Zentralpräsident) Rest. La Piazza, "Dächlistube", beim SBB Bahnhof Arth-Goldau Zürich Montag, 6. April 14:30 Freie Zusammenkunft Nach der Biologiestunde mit «Intelligent Design» wenden wir uns nun der «intelligenten Geographie» zu. Einladung zum Ideenaustausch mit dem neuen Vorstand Restaurant "Schweighof" Freidenker-Vereinigung der Schweiz FVS Mitglied der Weltunion der Freidenker (WUF) und der Internationalen Humanistischen und Ethischen Union (IHEU) www.frei-denken.ch Kontakte für weltliche Feiern Basel: Freidenker Nordwestschweiz 061 321 31 48 Basel: Freidenker-Union 061 601 03 43 oder 061 601 03 23 Bern / Freiburg / Wallis 079 449 54 45 oder 079 795 15 92 Grenchen und Umgebung 076 53 99 301 oder 032 645 38 54 Mittelland 062 926 16 33 St. Gallen / Ostschweiz 052 337 22 66 Vaud / Jura / Neuchâtel / Valais 026 660 46 78 ou 022 361 94 00 Winterthur / Schaffhausen 052 337 22 66 Zentralschweiz 041 420 45 60 Zürich 044 253 18 96 Sollte unter der regionalen Nummer niemand zu erreichen sein, wenden Sie sich bitte an die FVS-Geschäftsstelle: 031 371 65 67 oder an 052 337 22 66 Basel / Nordwestschweiz Freidenker Nordwestschweiz Postfach 260 4010 Basel basel-nws@frei-denken.ch Präsident: H. Mohler 061 261 36 19 Mitgliederdienst: B. Bisig 061 321 31 48 Vaud incl. JU / NE / VS Ass. vaudoise de la Libre Pensée CP 5264 1002 Lausanne vaud@frei-denken.ch Président: Secrétariat: J. P. Ravay 022 361 94 00 026 660 46 78 Freidenker-Union Basel Postfach 4471 4002 Basel basel-union@frei-denken.ch Präsident: G. Rudolf 061 601 03 43 Mitgliederdienst: 061 601 03 23 Winterthur Freidenker Winterthur Postfach 1806 8401 Winterthur winterthur@frei-denken.ch Präsident: K. Schmid 052 337 06 27 Bern inkl. FR / VS FreidenkerInnen Region Bern Postfach 831 3550 Langnau regionbern@frei-denken.ch Präsident: D. Aellig 079 449 54 45 Zentralschweiz Freidenker Zentralschweiz Zugerstr. 35 6415 Arth zentralschweiz@frei-denken.ch Präsidentin: G. Annen 041 855 10 59 Genève Libre Pensée de Genève 27 ch. des quoattes 1285 Avusy genève@frei-denken.ch Président: J. P. Bouquet 022 756 40 49 Zürich Freidenker Zürich Postfach 3353 8021 Zürich zuerich@frei-denken.ch Präsident A. Kyriacou 044 253 18 96 Mitgliederdienst: M. Dobler 044 341 38 57 A. Bachmann 044 463 41 89 Grenchen und Umgebung Freidenker Grenchen u. Umgebung Postfach 418 2540 Grenchen grenchen@frei-denken.ch Präsident: S. Mauerhofer 076 388 46 39 Mitgliederdienst/ L. Höhneisen Krankenbesuche 076 53 99 301 Adressänderungen an: Postfach 217 CH-2545 Selzach Freidenker-Vereinigung der Schweiz FVS Geschäftsstelle Weissensteinstr. 49b Postfach CH-3001 Bern Tel. 031 371 65 67 Fax 031 371 65 68 Mittelland Freidenker Mittelland Postfach 56 4628 Wolfwil mittelland@frei-denken.ch Präsident: H. Haldiman 062 926 16 33 info@frei-denken.ch Postkonto: 84-4452-6 Ostschweiz Freidenker Ostschweiz Postfach 359 9001 St. Gallen ostschweiz@frei-denken.ch Kontakt: M. 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